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di Filippo Punzo |
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"Non sempre le ciambelle riescono col buco?" |
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Questo sistema è certamente strano e frutto di una "ricetta" casuale che sono stato costretto a improvvisare con gli ingredienti a disposizione. Non sono un pasticcere e sicuramente la ciambella non è esteticamente appetibile, ma vi posso assicurare che è molto, molto saporita... La storia inizia quando mi vengono portati due diffusori pseudoreflex da riciclare utilizzando dei componenti Morel. Controllato il volume di carico e le varie possibilità offerte da quegli strani oggetti quali sono i midwoofer Morel, ho pensato che si potesse trasformare il mobile in un sistema aperiodico utilizzando il condotto come alloggiamento per una resistenza acustica a simulare una porta Variovent, normalmente utilizzata nei sistemi Dynaudio e commercializzato anche dalla ScanSpeak con il nome di "Flow resistor". La particolarità consiste nell'introdurre elevate perdite a un sistema chiuso, abbassando e allargando il tipico picco di impedenza, cosa che è sintomo di un abbassamento del fattore di merito del sistema. In poche parole un altoparlante che esibisce un Qtc elevato e superiore all'unità, può essere ricondotto entro limiti accettabili di 0,8-0,9 con l'introduzione di perdite nel mobile. Nel caso si realizzasse un mobile "leggero" e quindi dalle pareti cedevoli e si usassero altoparlanti "permeabili", quindi con membrane in carta leggera e sospensioni in tela, le perdite sarebbero già elevate, ma nel caso di altoparlanti con membrane plastiche e usando legno di buono spessore il Q del sistema non viene modificato più di tanto e l'uso di una resistenza acustica per introdurre perdite diviene praticamente d'obbligo. Il trucco è stato utilizzato nel progetto CerAmici e lo ritengo una buona soluzione. Bisogna anche tenere conto che in tempi remoti, quando non si padroneggiava appieno l'oggetto altoparlante e mancando i parametri di riferimento, molti costruttori suggerivano l'uso di mobili ad alte perdite, realizzate fessurando opportunamente la parete posteriore o una parete interna che separava la camera del woofer da un secondo volume, in questo modo era possibile abbassare il Qtc del sistema e ridurre i rimbombi tipici dei sistemi male accordati. A questo punto apro una piccola parentesi sui parametri del woofer Morel. Avevo già misurato in passato i parametri di questo altoparlante e i dati rilevati non erano in linea quanto dichiarato. Anche in questo caso mi sono trovato un Qt e una Fs sensibilmente più elevati del dichiarato e questo comporta ancora maggiori problemi nella realizzazione di un diffusore che riesca a scendere in frequenza e a mantenere un Qtc contenuto. Non ho idea del come i tecnici Morel ricavino i parametri, ma simili scostamenti non sono normali e il mistero rimane... Per verificare la fattibilità del sistema ho usato il buon vecchi BassPC, trovando una ottima corrispondenza tra la simulazione e le successive misure, basti pensare che la simulazione nei circa 28 litri del cabinet da riciclare dava un Qtc di 0,85, esattamente quanto misurato, e l'inserimento di una resistenza in serie di 0,5 Ohm (quella dell'induttore del passabasso) portava lo stesso valore a 0,91, successivamente misurato e confermato a 0,93. Considerando che non tutto è prevedibile e quantificabile, lo scostamento è veramente minimo. A questo punto qualcuno storcerà il naso, il Qtc è un po' alto e non ha il canonico valore di 0,707... vorrei però far notare che il Qtc di 0,93 si ha nelle peggiori condizioni ed ulteriormente abbassabile aumentando la quantità di assorbente all'interno del cabinet, veramente ridotto al minimo nel prototipo misurato. Inoltre con il posizionamento in ambiente tipico per una installazione minimamente corretta, quindi lontano dalle pareti e dagli angoli, passare da 0,7 a 0,9 può anche avere qualche beneficio. Qui i dati ufficiali del Morel MW164 Qui la misura dei parametri reali e la simulazione del carico Passando al tweeter ci troviamo con il problema opposto... Personalmente non ho mai amato i tweeter esterni ma in questo caso sono obbligato a trovare una soluzione dato che questo è ciò che mi è stato messo a disposizione. Il problema evidenziato da questo tipo di tweeter è facilmente identificabile: mancando un qualsiasi caricamento operato da una flangia di grande dimensione, l'energia acustica verso le frequenze più basse è naturalmente calante, a dispetto anche di frequenze di risonanza estremamente basse. Nel caso del Morel MDT38 si ha una Fs di circa 750Hz ma una risposta che può essere utilizzata solo a partire da circa 2000Hz. In realtà la risposta è decisamente a salire e a 2KHz il livello è ancora di 10dB sotto i circa 90 nominali e dichiarati come sensibilità tipica. Considerando il fatto che il woofer può salire proprio solo fino a 2KHz, la situazione è al limite e va attentamente verificata. Qui i dati ufficiali del Morel MDT38 L'unica cosa veramente allettante in un sistema simile è che è possibile ottimizzare l'allineamento in fase, spostando sul piano orizzontale il tweeter rispetto al woofer e ottenendo quindi una risposta della fase acustica molto lineare. Bene, completata questa doverosa introduzione possiamo addentrarci nei particolari del progetto, che è tutt'altro che complicato. IL MOBILE Il materiale utilizzato è multistrato di betulla, ma nessuno vieta di usare materiali diversi, come MDF o truciolare, dipende dal grado di robustezza e di finitura che si intende raggiungere. Per il resto non vi è nulla di particolare, se non che nel prototipo fotografato il pannello anteriore è rientrato di qualche millimetro, cosa che porta il cestello del woofer a filo con il perimetro esterno e lo fa coincidere con il piano frontale, quindi l'offset orizzontale indicato in 18mm per il posizionamento del tweeter, va considerato tenendo come riferimento il cestello del woofer idealmente incassato nel frontale. Se non si opera una fresatura e si tiene il woofer esternamente si dovrà avanzare la posizione del tweeter di quel tanto che gli consenta di tornare a filo con il cestello del woofer. Al proposito tengo a precisare che i 18 millimetri di offset orizzontale vanno computati dal filo del cestello al filo del contenitore del tweeter ed escludendo quindi la cupola dello stesso. La misura indicata non è molto critica, è solo ...critica, quindi il mezzo millimetro non causa gravi danni, mentre un millimetro o più comincia a creare problemi di fase. Attenzione quindi, e tenete anche le orecchie bene aperte perché quel tipo di problema deve essere immediatamente riconoscibile. Unica precauzione da prendere, per evitare dannose diffrazioni della emissione del tweeter dovute al bordo del pannello, sarà quella di disporre un pezzetto di materiale assorbente al di sotto della cupola. Il condotto inferiore è svasato ma per i nostri scopi tale complicazione è inutile, dato che la sua funzione è solo quella di trattenere in sede un "tappo" di poliuretano espanso a celle aperte di media densità. Quindi potete senza indugio modificare il condotto ed evitare di fare tagli fuori squadra. IL CROSSOVER Qui lo schema del crossover e la misura della risposta dei singoli componenti IN CONCLUSIONE Sperando di aver (quasi) accontentato anche chi desidera realizzare un sistema in sospensione pneumatica, vi auguro buon lavoro. Filippo |