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SUPERTOTEM 6922

di Riccardo Bruno e Giuseppe Neroli


Questa variante del Supertotem utilizza i doppi triodi 6922/E88CC, eventualmente sostituibili con le meno performanti 6DJ8/ECC88.
Il circuito linea è basato sulla circuitazione ideata dal grande Bartolomeo Aloia e denominata “supertotem”, l’ampia descrizione di questa topologia circuitale si può trovare su i numeri 23-24-25 di Fedeltà del Suono.
Il circuito originariamente serviva (e serve) come stadio di pilotaggio per valvole finali, ma le caratteristiche di bassa impedenza di uscita, elevato guadagno e bassissima distorsione ne fanno una scelta molto interessante anche per circuiti di preamplificazione.
I punti di lavoro sono stati ricalcolati per un uso meno “pesante”.
L’alimentatore, sviluppato interamente per questo progetto, a dispetto della manciata di componenti utilizzati per lo stadio attivo è decisamente complesso e ingombrante e può essere configurato in due modalità differenti, una totalmente passiva (e per fare ciò l’ipotetico autocostruttore dovrà utilizzare il secondario a 250 volt del trasformatore di alimentazione e tarare al meglio le resistenze R4 e R5 del filtro RC per ottenere i 300 volt – sotto carico!! richiesti) ed un’altra che vede l’utilizzo di uno stabilizzatore interposto tra i due filtri a PIgreco (in questo caso si userà il secondario a 310 volt e vista la tolleranza degli zener è probabile che si dovrà ritoccare anche in questo caso la tensione anodica tramite le solite due resistenze).

La prima versione, portata a termine nel luglio 2002 e documentata al sito http://www.audioreview.com/GALPhoto_58100crx.aspx è nata senza lo stabilizzatore, che è stato aggiunto in un secondo momento con risultati decisamente positivi. Abbiamo preferito lasciare la possibilità di scelta a quanti vorranno cimentarsi nella costruzione del preamplificatore. Consigliamo la realizzazione della seconda configurazione solo ai piu' esperti date le maggiori tensioni in gioco e le strette tolleranze.
I filamenti sono alimentati in CC stabilizzata tramite un classico 7805, aiutato da due diodi per raggiungere i 6.3 volt richiesti. Questi integrati sono sfruttati a pieno e scaldano molto, vanno di conseguenza dissipati in maniera efficace.
Vi è poi un partitore che riferisce il potenziale dei filamenti della valvola alta ad un consono valore di circa 150 volt.
Anche i filamenti della valvola bassa sono sollevati da massa di circa 4 volt per posizionarsi allo stesso valore di catodo.

Qualche consiglio sulla componentistica (tutti strettamente personali): siamo fermamente convinti che la qualità (e anche la quantità) siano determinanti per il risultato finale.

Valvole:
l’importante è che siano accuratamente selezionate ( soprattutto le due sezioni interne di ogni tubo), buoni risultati si ottengono già con le normali Sovtek o JJ/Tesla, i modelli sonicamente superiori sono però le NOS come ad esempio Siemens, Telefunken, Tesla ( non le attuali JJ) e le 6922 Sylvania. Ottime ma un po’ microfoniche (problema ovviabile tramite un selezione accurata) le Jan Philips, nella versione low noise quelle che attualmente lo equipaggiano.
Condensatori: qualità assoluta per i condensatori di uscita, consigliatissimi gli Audin Cap Plus, costosi, ma comunque lontani da certe follie americane. Gli altri condensatori a film impiegati non sono problematici. Lasciamo la scelta all’autocostruttore
Gli elettrolitici impiegati sono i nostrani e validissimi Kendeill, ma vanno altrettanto bene i marchi più famosi, evitate marchi orientali di dubbia affidabilità.
Resistenze: abbiamo utilizzato le Holco per il circuito preamplificatore, visto l’esiguo numero di componenti utilizzati è una scelta fattibile, attenzione che sono molto fragili. Le resistenze di wattaggio superiore sono Resista
Cablaggio: del buon cavo OFC argentato va più che bene, chi vuole impazzire con borio e materiali esotici è libero di farlo….
Potenziometro: abbiamo utilizzato un ALPS Black, potenziometro di grande qualità ma di difficile reperibilità in quanto fuori produzione. Non ci sono molte alternative, i Noble sono anch’essi fuori produzione e gli ALPS serie blu sono di qualità inferiore. Il consiglio è di cercare accuratamente i modelli indicati, un’alternativa validissima ma costosa sono gli attenuatori a scatti, soprattutto i modelli ladder.
Case: robusto e spazioso preferibilmente chiuso, a voi la scelta….

Ultimo appunto: l’uscita cuffia presente sul frontale non è stata riportata nella circuitazione in quanto non ottimale elettricamente, anche se pilota in modo sonicamente accettabile una Beyerdinamic da 250 Ohm. È stata inserita nell’esemplare realizzato come compromesso per esigenze personali dovute a problemi di ambiente d’ ascolto, in pratica lo spazio a mia disposizione è troppo ristretto per collocare un altro apparecchio…

La realizzazione di questo apparecchio è nata dalla collaborazione
di Riccardo Bruno ( riccibruno72@libero.it )
per quanto riguarda la circuitazione e test dello stesso a livello maniacale
e Giuseppe Neroli ( giuseppe.neroli@fastwebnet.it ) per la costruzione pratica,
soluzioni estetiche e messa a punto finale dell’esemplare presentato.

QUI ALCUNI PARTICOLARI COSTRUTTIVI

QUI LO SCHEMA DEL PRE

QUI LO SCHEMA DELL'ALIMENTAZIONE NON STABILIZZATA

QUI LO SCHEMA DELLO STABILIZZATORE PER LA TENSIONE ANODICA